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Un po' di cultura Classica

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roberto6229

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#1 
 
C'era una volta un re...
Cominciano sempre cos� le storie indimenticabili, no? Allora, non me ne voglia Erodoto, comincer� anch'io cos�.
C'era una volta un re, Candaule, sovrano di Lidia, innamoratissimo di sua moglie e fermamente convinto della bellezza di lei. Forse per� non ne era cos� convinto, se per esserne pienamente sicuro, chiese alla sua guardia del corpo preferita, Gige, di verificare con i propri occhi quanto fosse bella la regina.
Perch� un re arriva a chiedere una simile conferma? Forse per vanit�. O forse per essere certo che la bellezza di sua moglie sia realmente tale e che non sia soltanto il frutto della sua permisterale visione, un inganno dell'occhio prodotto dal cuore. Il dubbio nasce dal fatto che la bellezza acceca: ancora oggi si dice l'amore � cieco oppure chi ama il ver non vede o ancora non � bello ci� che � bello, ma � bello ci� che piace.

Tante e tante volte Candaule aveva raccontato a Gige quanto fosse bella sua moglie. Ma come poteva reagire Gige di fronte ai racconti del suo re, cosa poteva fare se non continuare ad annuire servilmente e con poca convinzione? Voi al suo posto non avreste fatto lo stesso? Si sa, lo dice anche Erodoto, "gli uomini prestano meno fede a ci� che odono rispetto a ci� che vedono".
Tormentato dal dubbio o semplicemente per il piacere di condividere con la guardia le grazie di sua moglie, Candaule decide di convincere Gige a entrare di nascosto in camera da letto per vedere con i suoi occhi la regina nuda e ammirane la bellezza. Candaule gli raccomanda di fare con calma, per vederla bene, mentre si spoglia, e poi di uscire senza farsi notare. Gige, dopo tante resistenze, non pu� che ubbidire al suo re e fare ci� che gli � stato chiesto.

Ma...
Eh s�, perch� in tutte le storie ben costruite c'� sempre un MA, un ostacolo, un impedimento, un imprevisto che consente al narratore di costruire la storia, di farla evolvere e poi, attraverso la conclusione (in genere a lieto fine) di dare un senso all'intera vicenda.

L'imprevisto, ci� che n� Candaule (l'artefice) n� Gige (l'esecutore) avevano considerato potesse accadere, � dato dal fatto che la regina si accorge di Gige proprio mentre sta sgattaiolando fuori dalla stanza, come un ladro che, dopo aver trattenuto il fiato e mantenuto il sangue freddo per tutta la durata del furto, viene sorpreso sul finir dell'opera. Sgamato!

La regina trattiene la rabbia, resta calma, prende tempo e medita la giusta vendetta. Chi punire? Il marito che l'ha offerta alla vista di un estraneo o l'estraneo che, ubbidendo al suo re, ha infranto l'onore della regina e visto ci� che non gli apparteneva?

Sorto il sole, la regina chiama Gige, ignaro di essere stato scoperto, e gli offre un'ultima chance. A lui la possibilit� di scegliere con quale punizione porre rimedio al reato commesso: morire per aver visto ci� che non doveva vedere o uccidere Candaule, artefice del piano, e prendere il suo posto come marito e come re.
Strano ultimatum, penserete!
In realt�, lo stesso Erodoto ci spiega che "per i Lidi... essere visto nudo, anche per un uomo, � una cosa che procura grande vergogna". Ma perch�? � proprio la lingua greca che pu� aiutarci a comprendere. In greco antico il sapere � insito nel vedere: i due verbi, (vedere e sapere), hanno la stessa matrice, in quanto i greci ritenevano che la vista � fonte decisiva di conoscenza.. Infatti, oida, perfetto del verbo orav "vedo", vuole dire "so, conosco (sapere per aver visto)" e sapere, a sua volta, vuol dire possedere una verit�.
Riepilogando l'atto del vedere implica quasi l'azione di impossessarsi, da cui deriva l'effetto di possedere, avere in possesso, potere. Il legame tra vedere, sapere e possedere-potere permane anche nella nostra cultura, basti pensare a tanti aforismi e modi di dire, come Chi non sa � come chi non vede oppure Occhio che non vede, cuore che non desidera e ancora Dal sapere vien l'avere o Sapere � potere: l'uomo tanto pu� quanto sa; cos� era gi� per Bacone: Nam et ipsa scientia potestas est, cio� Anche la conoscenza � potere.

Ma torniamo a Gige, definito anche il primo voyeur della storia. Indovinate un po': quale punizione preferisce?
Ovviamente sceglie di salvarsi: uccide il re nella stessa stanza del reato (il luogo del delitto) e, sposando la regina, prende il suo posto tanto sul trono quanto in camera da letto.
Beh, alla fine gli � andata meglio di quanto si potesse immaginare, no? Portata a termine la punizione/vendetta, si ritrova re e marito di una donna bellissima. Giustizia � fatta: l'ordine � ristabilito. Il segreto, la nudit� della regina, � fatto salvo: nulla � uscito fuori dal talamo nuziale e Gige, che, avendo visto, ha conosciuto e quindi si � "impossessato" della regina, � diventato a pieno titolo successore al trono.
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